Il patrimonio storico
Storia, cultura, architettura: religiosa e specialmente militare per Porto Venere e per l’isola Palmaria. C’è tanto da vedere.
A Porto Venere, la Chiesa di San Pietro innanzitutto, l’opera più ammirata, simbolo della borgata.
La prima piccola chiesa paleocristiana che sorse sulla rocciosa punta e che fu intitolata all’Apostolo trovò forse le fondamenta di un tempio romano dedicato a Venere.
La stessa chiesa romanica primitiva ebbe poi collegamento con una un stile gotico genovese costruita il 1256 e il 1277. I restaurati resti sono incorporati e visibili sotto il pavimento della chiesa attuale, che ha una storia travagliata.
Nel 1494, essa subì dapprima le conseguenze di un incendiò che si sviluppò nel borgo e poi fu colpita dalle artiglierie della flotta di Carlo VIII re di Francia. Negli anni 1799-1800, durante cl’occupazione degli austro - russi fu ulteriormente danneggiata e nel periodo dell’occupazione francese, sotto Napoleone, venne addirittura trasformata in batteria costiera. Arredi e quadri furono bruciati e pure le travature divennero legna da ardere.
L’opera di restauro avvenne fra il 1929 e il 1934. Nell’austera chiesetta è custodita una statua in bronzo raffigurante San Pietro.
La chiesa, in stile romanico, tre navate, fu consacrata nel 1130 da Papa Innocenzo II. In facciata essa mostra l’alternarsi di fasce bianche e nere e sopra il portale una lunetta raffigurante il martirio del Santo. Pregevoli opere d’arte sono custodite nel tempio. Nella navata a sinistra è esposto il leggendario tronco di cedro del Libano approdato a Porto Venere nel 1204, trasportando in una cavità abilmente ricavata e perfettamente sigillata un inestimabile tesoro sacro, compresa una croce d’oro con gemme che si riteneva portata dall’imperatore Costantino. Ma in particolare nel tronco era nascosta una pergamena colorata raffigurante la Madonna col Bambino e due santi in preghiera. E’ la veneratissima Madonna Bianca che oggi si mostra in fondo alla navata destra della parrocchiale, in una cornice di marmo bianco, e che viene pomposamente festeggiata il 17 agosto con suggestiva funzione notturna, fra centinaia di fiaccole e luminarie nel borgo antico e sulle barche.